Aree climatiche Dfb e DfcH - Aree temperate ad inverno rigido senza stagione secca
Introduzione
La tipologia climatica “Df” presenta due varianti: le aree classificate con la sigla “Dfb” e quelle con “DfcH”. Trattasi di aree che in Italia sono localizzate a quote elevate e caratterizzate da inverni rigidi (la lettera D rappresenta che la temperatura media del mese più freddo è inferiore a -3 °C, ma contemporaneamente almeno un mese è caratterizzato da una temperatura media superiore a 10 °C), dalla assenza di una stagione secca (la lettera f). Quello che invece differenzia le due tipologie climatiche qui trattate è la temperatura della stagione estiva, moderatamente calda nei climi “Dfb” e fresca nei climi “Dfc” (sia la lettera b che la lettera c sono infatti identificative delle aree in cui la temperatura media del mese più caldo non supera i 22 °C, ma mentre nel primo caso almeno 4 mesi presentano una temperatura media superiore ai 10 °C, nel secondo questa temperatura soglia è superata da un numero di mesi compreso tra 1 e 3). La lettera maiuscola H, infine, identifica sempre le aree ubicate a quote superiori a 1.500 m s.l.m. al fine di evidenziare che le caratteristiche climatiche sono conferite dall’altitudine e non dalla latitudine.
Queste due tipologie climatiche in Italia si riscontrano sulla Alpi, a quote inferiori ai 2.200 m s.l.m. e sull’Appennino settentrionale a quote elevate (figura 1).
Sono stati analizzati i dati di 5 stazioni meteorologiche ufficiali ubicate nelle aree sopra richiamate ed in particolare sono stati messi a confronto i principali indici climatici determinati dal calcolo delle medie trentennali 1961-1990 e 1971-2000 al fine di caratterizzare climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi
Figura 1 – Le aree italiane caratterizzate dal clima Dfb e DfcH
Le stazioni meteorologiche
considerate
I dati sono relativi a 5 stazioni meteorologiche ufficiali ubicate in 3 sottozone riferibili ai climi identificati con le sigla “Dfb” e “DfcH”. Le suddette sottozone, con relativo numero di stazioni meteorologiche, sono esplicitate nella tabella 1.
Tabella 1 – Sottozone dei climi Dfb e DfcH
Area climatica |
Sottozona |
Numero stazioni meteo |
Dfb |
Alpi al di sotto dei 2.200 m |
2 |
DfcH |
Alpi al di sotto dei 2.200 m |
2 |
Appennino settentrionale a quote elevate |
1 |
I parametri considerati
Sono stati analizzati i parametri indicati nella tabella 2. La discussione, oltre che alle medie riferibili alle intere aree, è stata estesa alle 3 sottozone sopra richiamate.
Tabella 2 – Parametri climatici considerati
Parametro |
Unità di misura |
Quota ubicazione stazione |
m s.l.m. |
Temperatura media annua |
°C |
T media mese più caldo |
°C |
T media mese più freddo |
°C |
Escursione termica annua |
°C |
Numero mesi con T media > 20 °C |
- |
Mese più arido |
- |
Mese più piovoso |
- |
Precipitazioni mese più arido |
mm |
Precipitazioni mese più piovoso |
mm |
Precipitazioni annuali |
mm |
I valori caratteristici
delle aree climatiche Dfb e DfcH
Si evidenzia che i valori considerati sono riferiti all’ultima media trentennale resa disponibile e relativa al periodo 1971-2000 e sono stati confrontati con quella riferibile al trentennio 1961-1990. Le conclusioni del presente studio andranno pertanto aggiornate non appena verranno resi noti i dati relativi al periodo 1981-2010.
Quota media - La quota media delle 2 stazioni
ubicate nell’area Dfb è, come era logico attendersi, inferiore a quella delle 3
posizionate nell’area DfcH in ragione del fatto che, per avere un’estate fresca
(lettera c) è necessario salire considerevolmente di quota. I due valori
sono pari a 1.344 m e 2.103 m s.l.m. e, considerando che per avere gli stessi
parametri alpini sugli Appennini bisogna salire maggiormente di quota, il
valore della sola sottozona appenninica costituisce l’estremo superiore con 2.173
m s.l.m.
Temperatura media annua – La temperatura media annua dell’area Dfb è pari a 5,7 °C con un incremento di 0,5 °C rispetto al valore calcolato nel trentennio 1961-1990, e ben superiore al valore riferibile, ovviamente, all’area DfcH che si attesta su 2,5 °C e con un aumento più contenuto (+0,3 °C) rispetto al precedente periodo. L’estremo inferiore, come è logico, è rappresentato dal valore di 2,4 °C relativo alla sottozona appenninica, ubicata a quote maggiori delle altre due.
Temperatura media del mese
più caldo – La
temperatura media del mese più caldo, in coerenza con l’attribuzione della
lettera “b” e “c” nella sigla identificativa delle due aree
climatiche, è pari a 15,1 °C e 11,0 °C (rispettivamente Dfb e DfcH) con
incrementi di oltre mezzo grado centigrado in entrambi i casi. Ancora una volta
l’estremo inferiore è rappresentato dal valore relativo agli “appennini
settentrionali a quote elevate” (10,8 °C).
Temperatura media del mese
più freddo – La
temperatura media del mese più freddo, in coerenza con l’attribuzione della
lettera “D” nella sigla identificativa delle due aree climatiche, è pari
a - 3,7 °C nella Dfb con un aumento di 0,7 °C rispetto al precedente valore, e
a – 4,1 °C nella DfcH con un incremento leggermente inferiore e pari a 0,5 °C.
L’estremo inferiore per questo parametro è rappresentato dalla sottozona alpina
della DfcH con un valore pari a - 4,3 °C.
Escursione termica annua – Il valore medio dell’escursione
termica annua è superiore nell’area Dfb, maggiormente distante dai bacini
marini che circondano l’Italia, e pari a 18,7 °C, contro i 15,1 °C dell’altra
zona, ma mentre nel primo caso si registra una diminuzione rispetto al
precedente valore di 0,3 °C, nel secondo la variazione è positiva e pari a +0,2
°C. Infatti, nella zona Dfb l’incremento termico riscontrato nei mesi freddi è
più marcato di quello estivo (in analogia con quanto rilevato nelle zone Cfa e
Cfb) mentre nell’area DfcH avviene il contrario, in controtendenza con quanto
finora osservato: la temperatura del mese più caldo aumenta infatti di 0,7 °C e
quella del mese più freddo di soli 0,3 °C
Mese più arido e relative precipitazioni – Nelle aree climatiche identificate
dalla sigla “Df”, come per quelle contrassegnate con la sigla “Cfa”
e “Cfb”, manca una vera e propria stagione secca. I mesi più aridi sono
risultati, comunque, sempre quelli invernali (40% gennaio e febbraio e 20%
dicembre) riproducendo esattamente la stessa situazione rilevata nel precedente
periodo. La precipitazione media del mese più arido è risultata leggermente
superiore nell’area Dfch (32,4 mm contro 22,9 mm) in diminuzione di oltre 3 mm
rispetto al precedente periodo di riferimento in entrambe le zone ed in
analogia con quanto rilevato nell e aree “Cfa” e Cfb. L’estremo
superiore è stato registrato nella sottozona appenninica con 35,5 mm.
Mese più piovoso e relative
precipitazioni – I
mesi più piovosi sono risultati quelli estivi (80% luglio e 20% settembre),
mentre nel precedente periodo compariva anche ottobre con un 20% in luogo di
settembre. Anche la precipitazione media del mese più piovoso è superiore nella
zona DfcH (109,0 mm contro 98,6 mm), valori sostanzialmente identici a quelli
del precedente periodo di riferimento, parallelamente a quanto rilevato per le
aree Cfb. L’estremo superiore è rappresentato dalla sottozona alpina dell’area
DfcH con 124,7 mm.
Dall’analisi dei dati relativi ai mesi più aridi e più piovosi si rileva che, a differenza delle zone Cfa e Cfb, pur non essendovi una netta identificazione in merito ad una stagione secca, i mesi in cui si registrano gli estremi pluviometrici sono quelli invernali (periodo secco) e quelli estivi (periodo piovoso).
Precipitazioni annuali – L’apporto pluviometrico medio
dell’area DfcH è nettamente superiore a quello relativo alla Dfb (801,9 mm nel
primo caso, 650,9 mm nel secondo) con diminuzioni marcate e pari a oltre 20 mm
in entrambi i casi rispetto al precedente periodo di riferimento così come
rilevato nell’area “Cfa” e Cfb. L’estremo inferiore è rappresentato
dalla sottozona appenninica con 615,0 mm.
L’analisi dei dati relativi alle precipitazioni annuali, al loro regime ed alla variazione di questi indici nel tempo ci indica che nelle aree “Dfb” e DfcH si registra una diminuzione dell’apporto pluviometrico annuale soprattutto dovuto alle diminuzioni delle precipitazioni nel periodo “secco” e come per l’area Cfb non è stata rilevata una chiara tendenza alla concentrazione delle precipitazioni nei periodi con il maggiore apporto. Relativamente alle temperature, come per le aree finora analizzate è stata rilevato un aumento delle temperature medie annuali con impatti maggiori sui mesi freddi rispetto a quelli caldi e conseguente diminuzione della escursione annua nelle aree Dfb e viceversa l’aumento è stato meno marcato nei mesi freddi rispetto a quelli caldi nelle aree poste a quote più elevate.
Nelle tabelle 3, 4, 5, 6 sono riassunti tutti i dati delle aree climatiche discusse e delle sotto-zone in cui risulta suddivisa l’area DfcH.
Tabella 3 – Caratteristiche climatiche dell’area Dfb
Parametro |
Valore |
Quota media |
1.344 m s.l.m. |
Temperatura media annua |
5,7 °C |
T media mese più caldo |
15,1 °C |
T media mese più freddo |
-3,7 °C |
Escursione termica annua |
18,7 °C |
Mese più arido (in ordine di incidenza percentuale) |
gennaio febbraio dicembre |
Mese più piovoso (in ordine di incidenza percentuale) |
luglio settembre |
Precipitazioni mese più arido |
22,9 mm |
Precipitazioni mese più piovoso |
98,6 mm |
Precipitazioni annuali |
650,9 mm |
Tabella 4 – Caratteristiche climatiche dell’area DfcH
Parametro |
Valore |
Quota media |
2.103 m s.l.m. |
Temperatura media annua |
2,5 °C |
T media mese più caldo |
11,0 °C |
T media mese più freddo |
-4,1 °C |
Escursione termica annua |
15,1 °C |
Mese più arido (in ordine di incidenza percentuale) |
gennaio febbraio dicembre |
Mese più piovoso (in ordine di incidenza percentuale) |
luglio settembre |
Precipitazioni mese più arido |
32,4 mm |
Precipitazioni mese più piovoso |
109,0 mm |
Precipitazioni annuali |
801,9 mm |
Tabella 5 – Caratteristiche climatiche della sottozona “Alpi al di sotto dei 2.200 m s.l.m.”
Parametro |
Valore |
Quota media |
2.068 m s.l.m. |
Temperatura media annua |
2,5 °C |
T media mese più caldo |
11,1 °C |
T media mese più freddo |
-4,3 °C |
Escursione termica annua |
15,4 °C |
Mese più arido (in ordine di incidenza percentuale) |
gennaio febbraio |
Mese più piovoso (in ordine di incidenza percentuale) |
luglio settembre |
Precipitazioni mese più arido |
30,9 mm |
Precipitazioni mese più piovoso |
124,7 mm |
Precipitazioni annuali |
895,4 mm |
Tabella 6 – Caratteristiche climatiche della sottozona “Appennino settentrionale a quote elevate”
Parametro |
Valore |
Quota media |
2.173 m s.l.m. |
Temperatura media annua |
2,4 °C |
T media mese più caldo |
10,8 °C |
T media mese più freddo |
-3,8 °C |
Escursione termica annua |
14,6 °C |
Mese più arido |
dicembre |
Mese più piovoso |
settembre |
Precipitazioni mese più arido |
35,5 mm |
Precipitazioni mese più piovoso |
77,6 mm |
Precipitazioni annuali |
615,0 mm |
Focus climate change nelle
aree Dfb e DfcH
L’analisi dei dati relativi alle precipitazioni annuali, al loro regime ed alla variazione di questi indici nel tempo ci indica che nelle aree “Dfb” e “DfcH” si registra una diminuzione dell’apporto pluviometrico annuale soprattutto dovuto alle diminuzioni delle precipitazioni nel periodo “secco” e come per l’area Cfb non è stata rilevata una chiara tendenza alla concentrazione delle precipitazioni nei periodi con il maggiore apporto. Relativamente alle temperature, come per le aree finora analizzate è stata rilevato un aumento delle temperature medie annuali con impatti maggiori sui mesi freddi rispetto a quelli caldi e conseguente diminuzione della escursione annua nelle aree Dfb e viceversa l’aumento è stato meno marcato nei mesi freddi rispetto a quelli caldi nelle aree poste a quote più elevate.