Report IPCC 2023 – Parte 2: cambiamenti ed impatti osservati
Abstract
Il cambiamento climatico in atto sta già producendo effetti decisamente importanti che investono gli ambienti naturali ed antropizzati, in alcuni casi già con carattere di irreversibilità. I cambiamenti registrati si sono verificati in tutti i comparti del pianeta: atmosfera, oceani, criosfera, biosfera. Nella migliore delle ipotesi riusciremo a mantenere l’aumento, per i prossimi decenni, al di sotto dei 2°C ma non è remota l’ipotesi di aumenti vertiginosi, soprattutto in caso di perdurante inerzia, con impatti che sperimenteranno gli attuali under 20 e tutte le future generazioni.
Livello medio del mare
Dall’inizio del secolo scorso e quindi in circa 120 anni è aumentato mediamente di circa 0,20 m: il tasso medio di innalzamento è stato di 1,3 mm/anno tra il 1901 e il 1971, aumentando a 1,9 mm/anno tra il 1971 e il 2006, e in ulteriore aumento a 3,7 mm/anno tra il 2006 e il 2018.
Figura 1 – Tasso di innalzamento del livello dei mari
Impatto sull’uomo
Circa 3,3-3,6 miliardi di persone vivono in contesti altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici, con impatti maggiori in Africa, Asia, Centro e Sud America dove, tra il 2010 e il 2020, la mortalità umana dovuta a inondazioni, siccità e tempeste è stata 15 volte superiore rispetto alle regioni con una vulnerabilità molto bassa. Circa il 50% della popolazione mondiale attualmente sperimenta una grave scarsità d'acqua per almeno una parte dell'anno e questa percentuale è destinata ad aumentare.
Figura 2 – Tasso di mortalità umana dovuta al cambiamento climatico in diverse aree del pianeta
Le scelte attuali influenzano il futuro
La misura in cui le generazioni attuali e quelle future sperimenteranno un mondo diverso dipende dalle scelte attuali e nel breve termine.
Nella figura sono rappresentati i cambiamenti osservati dal 1900 al 2020 nella temperatura terrestre e quelli previsti in funzione dei diversi scenari i quali dipenderanno dalle azioni che metteremo in atto. Schematicamente, sono considerati i nati nel 1950, nel 1980 e nel 2000. Questi ultimi potrebbero subire impatti classificati come molto alti, con aumenti di temperatura medi che supereranno abbondantemente i 4°C. Questo grafico esprime più di ogni altro dato l’impatto che il cambiamento climatico avrà su tutti gli umani under 20 e spiega plasticamente perché, sempre più diffusamente, la sollecitazione ad intervenire viene proprio dalle nuove generazioni. Saremo in grado di contenere gli impatti almeno nel range del cosiddetto “low”?
Figura 3 – La misura in cui le generazioni attuali e quelle future sperimenteranno un mondo diverso dipende dalle scelte attuali e nel breve termine