L'importanza della ricerca appare in tutta la sua evidenza riferendoci al devastante terremoto che il 13 gennaio 1915, con una magnitudo pari a 7.10, devastò la Marsica e gran parte della province de L'Aquila e di Frosinone. Fino a quel momento la struttura sismogenetica "Bacino del Fucino" era ignota, coperta da una spessa coltre di sedimenti lacustri. Quante altre situazioni analoghe possiamo ipotizzare di avere nei nostri territori? Questa faglia di tipo diretto (meccanica distensiva tipica dell'Appennino) mostra bassissima attività da almeno 20 anni e non genera un terremoto di magnitudo superiore a 5 da oltre 100 anni. Stante gli studi strutturali, le dimensioni della faglia e le evidenze paleo-sismiche la magnitudo attesa supera il valore di 7. La struttura è posta al margine settentrionale di un'area interessata da un gap sismico olocenico e che è compresa tra i comuni di Trasacco (AQ) e Sora (FR) nell'Appennino centrale

Descrizione della faglia

La struttura sismogenetica “Bacino del Fucino” ha mostrato significativa attività tettonica nel tardo Quaternario e per essa il grado di conoscenza è massimo, grazie ad indagini geologiche e geomorfologiche, studi paleo-sismici e dati derivanti dalla sismologia storica e strumentale.

È una sorgente sismica individuale ed è catalogata dall’INGV con la sigla ITIS002. Uno schema indicante approssimativamente la sua traccia è riportato in figura 1 con indicazione degli epicentri del terremoto con magnitudo massima generato (13/01/1915, M 7,10) e dei terremoti con magnitudo superiore a 4,0.

Figura 1 – Traccia della struttura sismogenetica “Bacino del Fucino”

(in rosso: traccia della faglia; stella rossa: terremoto M 7,10 del 13/01/1915; stella arancione: terremoto con M>5,0; stelle blu: terremoti con M > 4,0)

Traccia della struttura sismogenetica “Bacino del Fucino”

La struttura ha una lunghezza di 28 km, una larghezza di 15,5 km, una profondità compresa tra 1,5 e 14,9 km [1] ed una inclinazione rispetto al piano orizzontale di 60°, essendo una faglia di tipo diretto.

Il movimento è compreso tra 0,5 e 1,7 mm/anno ed in occasione dell’ultimo evento sismico lo slittamento massimo ha superato il metro.

[1] Ward e Valensise, 1998 – Amoruso et al., 1998

Aspetti geologici

Si tratta di una faglia diretta o normale pura, una faglia cioè in cui è esclusivamente presente un movimento di scivolamento senza componenti di spostamento laterali

Aspetti sismici

Questa faglia ha generato l’ultimo terremoto nel 1915 mentre per quanto riguarda la data del penultimo evento non vi è accordo tra gli autori che propendono per tre anni: 508 d.C.[2], 618 d.C., oppure 801 d.C.[3]

Indagini geologiche[4] hanno permesso l’individuazione di 7 paleo terremoti olocenici con magnitudo di circa 7,0 e con tempo di ricorrenza massimo di 1.400/2.600 anni e minimo di 700/800 anni.

Negli ultimi 1.000 anni la sorgente sismica ha generato 15 terremoti con magnitudo superiore a 4,00 (di cui 6 costituenti la successione del terremoto master del 13/01/1915) i cui dettagli sono riportati nella tabella 2.

La magnitudo massima attesa è pari a 7,1.

Tabella 1 – Terremoti con M>4,0 generati dalla sorgente sismogenetica Bacino del Fucino

(in rosso: terremoto con M massima; in verde: ultimi terremoti con M > 4,0 e 5,0)

"Terremoti

[2] Galadini e Galli, 1996

[3] Michetti et al., 1996

[4] Michetti et al., 1996 – Galadini e Galli, 1999

La faglia pertanto non genera un terremoto di magnitudo superiore a 5 da oltre 100 anni.

Questioni aperte

Nonostante gli innumerevoli studi geologici e sismici rimangono aperte diverse questioni, oltre a quella relativa alla data del penultimo terremoto.

Innanzitutto non vi è accordo su due strutture ubicate nel margine orientale del bacino del Fucino, la faglia Marsicana e la faglia San Benedetto-Gioia. Secondo alcuni autori sono rami di una singola struttura sismogenetica diretta immergente verso sud-ovest, mentre altri propendono nel considerarle indipendenti.

Inoltre, non è chiaro se le faglie attive rilevate nel bacino (faglia di Trasacco e di Luco dei Marsi) siano singole strutture sismogenetiche in grado di generare terremoti indipendenti.

Ulteriore aspetto da chiarire riguarda i rapporti tra questa faglia e le contigue strutture di Ovindoli-Pezza a nord e del Sangro a sud: in particolare, non è stato chiarito se generano terremoti separatamente o sono collegate.

L’attività sismica degli ultimi 18 anni

Utilizzando la banca dati dell’INGV – Centro Nazionale Terremoti è possibile tracciare l’attività sismica degli ultimi 20 anni sia delle singole strutture sismogenetiche presenti nell’area di gap sismico sia dell’area nel suo complesso e porre a confronto l’attività attuale con quella manifestata in passato anche in occasione di terremoti di una certa importanza.

Gli indicatori che saranno utilizzati sono i seguenti:

  • Numero terremoti/mese;
  • Numero terremoti/anno;
  • Magnitudo media/mese;
  • Magnitudo media/anno;
  • Coordinate epicentrali medie mensili;
  • Coordinate epicentrali medie annuali.

Terremoti/mese

L’attività sismica di questa faglia è cresciuta con regolarità fino al settembre del 2012 per poi cominciare a diminuire fino alla fine dell’anno 2019 momento dal quale mostra stabilità (figura 2).

Figura 2 – Media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Il mese con il maggior numero di terremoti è stato il giugno del 2009 con 10 sismi, valore decisamente basso rispetto alle attività di altre strutture sismogenetiche. Ben 94 mesi su 193 (49%) sono stati caratterizzati da assenza di terremoti, percentuale decisamente alta, e nell’ultimo anno il valore massimo è stato pari a 2 terremoti/mese. Si ritiene pertanto che la faglia sia in una fase piuttosto prolungata di bassissima attività.

Figura 3 – Terremoti mensili dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Terremoti mensili dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

I valori sopra indicati si traducono in una media mensile, nell’intero periodo studiato, pari a 1,02 terremoti/mese.

Questi dati evidenziano come l’attività di questa struttura sismogenetica sia in accordo con la scarsa attività sismica dell’intera area interessata dal gap sismico oggetto del presente studio.

Magnitudo media/mese

La magnitudo media mensile dei terremoti generati da questa struttura ha mostrato una costante e rapida diminuzione fino all’aprile 2011 per poi risalire leggermente fino al febbraio 2013 per poi stabilizzarsi, anche se con una leggera tendenza all’aumento (figura 4).

Figura 4 – Magnitudo media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Magnitudo media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Sia la magnitudo media mensile massima (aprile 2020) che la magnitudo massima assoluta (14/04/2020) sono risultate pari a 2,4 evidenziando di fatto l’assenza di terremoti rilevanti nel periodo monitorato (figura 5). Va evidenziato che in altri 6 mesi la magnitudo media mensile ha raggiunto il valore di 2.0

Si ritiene, comunque, che la faglia sia in una fase piuttosto prolungata di attività poco intensa.

Figura 5 – Magnitudo media mensile dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Magnitudo media mensile dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Analizzando la successione delle magnitudo dei singoli terremoti (figura 6) si registra una tendenza generale all’aumento.

Figura 6 – Andamento magnitudo dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

Andamento magnitudo dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Bacino del Fucino

I valori sopra indicati si traducono in una magnitudo media mensile, nell’intero periodo studiato, pari a 1,31.

Questi dati evidenziano come anche dal punto di vista dell’energia liberata l’attività di questa struttura sismogenetica sia in accordo con la scarsa attività sismica dell’intera area interessata dal gap sismico (allineamento Trasacco/Sora - Appennino centrale).


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