Cinque racconti brevi, di altrettanti autori, dedicati ad un tema che trova le sue radici nella notte dei tempi: le case maledette! Presente già nella letteratura latina con l’Epistolario di Plinio il Giovane, l’argomento è stato ripreso, ampliato e sviluppato da innumerevoli autori ed è spesso finito sul grande schermo per film di sicuro successo.
Dei racconti presenti in questa raccolta mi hanno colpito sicuramente quelli di Hoffmann Price, di Graham e di Lieferant. Hoffmann Price è stato molto prolifico, producendo una cinquantina di racconti e collaborando anche con Lovecraft con il quale intratteneva un rapporto di reciproca stima; gli altri due, al contrario, sono apparsi all’inizio del secolo scorso sulla rivista “Weird tales”, hanno brillato brevemente ed intensamente come stupende meteore, e poi sono scomparsi. Un vero peccato.
Il racconto di Hoffmann Price, “La pensione”, è veramente suggestivo. Due coniugi rimangono coinvolti in un incidente durante la luna di miele, perdono auto e bagagli e vagano in una lugubre cittadina alla ricerca di un ricovero per la notte. Sono morti nello schianto e non ne sono consapevoli? Non accettano questa loro nuova e penosa condizione? Fatto sta che capitano in una stravagante pensione, gestita da un lugubre personaggio, e fanno la conoscenza di una serie di mostri che ricordano, senza mezze misure, dei morti viventi. Azione concitata, il finale è sorprendente.
“La casa dannata” di Graham, che scrisse questo racconto per scommessa e poi smise (peccato veramente) è molto più “classico”: un canyon apre le porte degli inferi, il ritmo è serrato e la descrizione di ciò che non si può vedere è agghiacciante.
Sicuramente ad alto impatto cardiotonico è infine “La casa dei sucidi” di Lieferant: scritto in modo molto efficace, riporta la telecronaca di un radiofonico indagatore dell’incubo accompagnato da un professore esperto di paranormale. Ratti, pipistrelli ed ombre mostruose sono nulla rispetto all’ansia positiva che riesce a trasmettere la fluida e ficcante penna dell’autore.
