Il complotto

Il complotto delle scie chimiche prevede che istituzioni non meglio precisate, segrete e probabilmente americane, diffondano quotidianamente nell’atmosfera delle sostanze chimiche, in forma di scie, per controllare il clima e disperdere sostanze contaminanti, di solito metalli pesanti.

Un complotto “pizza e fichi”

Una prima riflessione è d’obbligo: ma se esiste un complotto del genere, come mai una moltitudine di persone (si stima che il 17% degli italiani creda a questa scemenza) ha scoperto tutto addirittura fotografando le attrezzature montate sugli aerei per spruzzare le scie chimiche? È un complotto ordito da Pippo, Pluto e Paperino? Se fosse stato partorito un piano così diabolico non pensate che le attrezzature per diffondere le scie sarebbero state un tantino più occultate? Io credo di sì.

Studi scientifici: ci sono novità

In realtà la novità è di un paio di anni fa: un team di ricercatori USA ha effettuato studi ed ha smontato definitivamente, con metodo scientifico, la grossa corbelleria delle scie chimiche. Lo studio è facilmente reperibile in internet. La ricerca è stata condotta dalla “University of California Irvine” e pubblicata sulla rivista “Environmental Research Letters”. Sono stati coinvolti ben 77 esperti di scienze dell’atmosfera e di geochimica: insomma, lo studio non lo ha fatto mio cugino, ma scienziati addetti ai lavori. Vediamo, in sintesi, quali sono le conclusioni di questa ricerca.

Le scie ci sono, ma sono scie di condensazione

Le scie che si vedono in cielo sono le normali scie di condensazione degli scarichi degli aerei: il vapore acqueo contenuto nel gas di scarico, a contatto con la fredda atmosfera, si condensa e forma la scia, seguendo le stesse leggi che regolano la formazione delle nuvole. Se l’aria in quota è secca, la scia non si forma, o si forma in modo discontinuo o frastagliato perché il vapore acqueo nell’aria è poco e quello emesso dall’aereo non può condensare: cioè non può passare dallo stato di vapore a quello liquido e quindi rendersi visibile. Se l’umidità è alta, allora la scia sarà più visibile, più larga e più persistente.

Aumenta il traffico aereo e quindi aumentano le scie

Rispetto a diversi anni fa il traffico aereo è notevolmente aumentato: una volta viaggiare in aereo era quasi un privilegio, ora è accessibile per tutti, anche grazie alla notevole apertura del mercato ed alla nascita di molte compagnie. Tuttavia più aerei vuol dire più scie e questo spiega l’incremento riscontrato nella presenza delle scie di condensazione. Inoltre, rispetto al passato, i motori degli aerei sono molto più efficienti, riescono cioè a sfruttare meglio l’energia prodotta dal carburante e, così facendo, emettono gas a temperature più basse del passato: temperature più basse vuole dire maggiore facilità di formazione e maggiore visibilità delle scie di condensazione (un vetro, sia dell’auto che di una finestra, è più appannato se fuori fa molto freddo rispetto a quando fa molto caldo)

Gli aerei militari volano in formazione e compiono evoluzioni

La forma delle scie di condensazione non deve essere necessariamente assimilabile a quella di una retta: questo è valido per gli aerei di linea, ma quelli militari volano in formazione ed hanno traiettorie più variabili. Per cui anche la forma delle scie di condensazione sarà di forme diverse.

La composizione delle scie di condensazione è sempre la stessa

Le scie di condensazione sono formate da vapore acqueo che condensa. Ed inoltre, tutte le indagini chimiche condotte sui suoli per verificare la presenza dei presunti elementi dispersi dagli aerei del complotto dimostrano che non vi è alcuna presenza anomala di stronzio, bario ed alluminio. Il prelievo dei campioni, inoltre, segue rigorose procedure validate a livello internazionale per far sì che l’analisi sia il più possibile aderente alla reale composizione dei suoli. Se, a titolo di esempio, voglio ricercare metalli, non utilizzerò contenitori in metallo, ma in vetro i quali dovranno essere rigorosamente lavati in acido (e non in acqua fresca!) per eliminare qualsiasi contaminante che potrebbe dare risultati falsati sulla composizione del campione. Quindi, quando si legge di analisi condotte su questo o quel terreno, occorrerebbe, secondo il metodo tecnico/scientifico, comunicare come è stato formato il campione, come è stato raccolto, con quali strumenti, chi lo analizzato e che metodo di analisi ha usato. Scrivere “mio zio ha fatto analizzare il prato dove pascola la mucca Carolina ed ha trovato lo stronzio” non ha alcun valore scientifico né probatorio.

Ed infine la chicca: nuvole dell’alta troposfera scambiate per scie chimiche

Ed infine c’è anche chi, non avendo mai alzato gli occhi al cielo, confonde cirri, cirrostrati, cirrocumuli ed altre nuvole dell’alta troposfera con scie chimiche, tappeti di veleni sparsi dai poteri forti, condensati di metalli pesanti che ricadranno presto su tutti noi. Per riconoscere le nuvole, che ci sono sempre state, basterebbe comprare un bell’atlante illustrato.

La grande corbelleria del complotto delle scie chimiche


Magazine - Other articles