Spesso su alcuni canali di comunicazione (internet, social) si leggono affermazioni, prive di alcun fondamento, circa l’artificiosa modifica, al ribasso, del valore della magnitudo di un terremoto da parte di non meglio precisate istituzioni per fini francamente incomprensibili: l’equivoco probabilmente risiede nel fatto che la magnitudo può essere misurata in diversi modi che, per terremoti importanti, restituiscono valori anche piuttosto differenti.
In particolare, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia riporta, per i terremoti con magnitudo maggiori, sia la stima del valore della magnitudo Richter (Ml) che è la più veloce da determinare ed è il primo valore che viene emesso, sia della magnitudo del momento sismico (Mw), più precisa ma che richiede tempi ed elaborazioni maggiori. Questo secondo dato viene emesso circa trenta minuti dopo il terremoto e probabilmente genera le visioni complottiste ai più note.
La magnitudo Richter (Ml) è una misura della grandezza relativa tra terremoti e non stima quindi la reale “grandezza” di un terremoto: è come dire, confrontando due elefanti, che uno è pari al doppio di un altro, nulla dicendo sul reale peso.
Negli anni ’70 lo studioso Kanamori introdusse la magnitudo momento (Mw) che viene determinata in funzione del momento sismico che dipende da parametri caratteristici di un terremoto quali l’area interessata dalla faglia che ha generato il sisma e la resistenza delle rocce: questa magnitudo, quindi, è la migliore rappresentazione della grandezza di un terremoto. Il parametro momento sismico si può determinare dai sismogrammi analizzando la parte a bassa frequenza, ma la sua determinazione richiede un certo tempo.
Per forti terremoti si verifica quella che tecnicamente viene definita “saturazione Richter”: l’ampiezza delle onde sul sismogramma non aumenta più linearmente con la forza del terremoto e quindi la differenza tra magnitudo Richter e magnitudo momento comincia ad essere importante.
Ma allora perché si usa ancora la magnitudo Richter? Per la rapidità con la quale viene calcolata e perché per piccoli terremoti si discosta pochissimo dalla magnitudo momento: ma la vera misura di un terremoto la dà la magnitudo momento il cui valore viene rilasciato diversi minuti dopo della prima stima di magnitudo Richter.
Quindi nessuna modifica della magnitudo, ma metodi di calcoli e concetti completamente diversi. Determinare la magnitudo di un terremoto non è come misurare la lunghezza di un tavolino, richiede rilievi strumentali precisi e calcoli elaborati. E fate attenzione ai “pedici”: la letterina “l” indica la magnitudo Richter, la “w” la magnitudo momento.