Capita che alcuni giornali, in concomitanza di nevicate in pianura o di ondate di gelo, titolino: “Ma il pianeta non si stava riscaldando? E allora questo freddo?”
Niente di più errato!
Dal 1880, anno in cui sono iniziate rilevazioni sistematiche delle temperature terrestri in diverse stazioni ubicate su quasi tutti i continenti, la temperatura è aumentata di circa 1°C. La temperatura è una misura dell’energia di un corpo e quindi questo aumento sta ad indicare che l’energia contenuta nella nostra atmosfera è aumentata sensibilmente.
Maggiore energia vuol dire maggiore evaporazione da oceani, mari e fiumi, quindi precipitazioni più intense; maggiori contrasti tra masse d’aria residenti a diverse latitudini, quindi venti più impetuosi e cicloni più estesi e violenti.
Ma l’aumento di temperatura di 1°C non è sufficiente per interrompere le nevicate e le ondate di gelo, anzi per quanto scritto sopra, le rende più abbondanti e intense.
Infatti, l’acqua passa allo stato solido (neve) a 0°C e pertanto una massa d’aria che nel 1880 era mediamente a 20°C sotto lo zero ora sarà mediamente a 19°C sotto lo zero e pertanto nulla sarà cambiato ai fini del verificarsi delle nevicate e delle ondate di gelo.
Quello che è cambiato è il contenuto energetico: ed una massa d’aria con più energia è in grado di dare luogo a fenomeni più estremi rispetto al passato.