Abbiamo visto come sia sbilanciata la distribuzione dei Centri di Raccolta rifiuti tra il nord ed il centro-sud del Paese ed ora affrontiamo il tema di due importantissime frazioni dei nostri scarti: organico e verde.
Una piccola quantità non viene conferita al servizio di raccolta perché viene autocompostata. Nel 2019 (fonte ISPRA 2020) questa era la situazione del compostaggio domestico (molto scarsa):

  • NORD: circa 170.000 t (4% dell'organico prodotto)
  • CENTRO: circa 80.000 t (5% dell'organico prodotto)
  • SUD: circa 14.000 t (0,7% dell'organico prodotto)

Le analisi merceologiche, condotte sempre da ISPRA, certificano che questo è il tenore delle frazioni organiche nei rifiuti:

  • NORD: 33,4%
  • CENTRO: 32,4%
  • SUD: 40,9%

 

Al sud, pertanto, si produce più rifiuto organico (oltre un terzo di tutti i rifiuti sono organico) e si fa molto meno compostaggio domestico.

Questa invece è la dotazione impiantistica, rapportata rispetto agli abitanti (per dare una idea della diffusione impiantistica, come somma di impianti aerobici, anaerobici ed integrati):

  • NORD: 160 kg di capacità installata ogni abitante
  • CENTRO: 55 kg ci capacità installata ogni abitante
  • SUD: 66 kg di capacità installata ogni abitante

Il centro ed il sud hanno una capacità installata che è circa un terzo di quella del nord, pur producendo una quantità di organico, per abitante, superiore.

Questo spiega bene il perché centro e sud ogni anno siano costretti ad esportare organico verso il nord.

E' intuitivo comprendere che, con il progredire delle raccolte differenziate, la situazione peggiorerà, con aumenti esponenziali di emissioni dovute ai trasporti, se non si dovessero realizzare gli impianti necessari