Gli scienziati entrano in contatto con la natura grazie ai cinque sensi, si pongono delle domande sul perché accadano alcuni fenomeni e cercano di darne una spiegazione applicando il metodo scientifico sperimentale, introdotto dal grande Galileo Galilei. Questo metodo si compone di 7 fasi.

L’osservazione dei fenomeni naturali

La prima fase del metodo scientifico sperimentale è proprio l’osservazione di un fenomeno. A titolo di esempio, osservo che un cubetto di ghiaccio si scioglie più rapidamente se lo tengo in mano rispetto ad un identico cubetto immerso in acqua a temperatura ambiente.

La domanda

Il secondo step del metodo è la sua forza motrice: lo scienziato si pone la domanda sul perché un determinato fenomeno accade. Perché il cubetto di ghiaccio tenuto in mano si scioglie più rapidamente? Chi non ha un approccio scientifico sperimentale lascia andare il cubetto di ghiaccio e se ne infischia o, peggio, attribuisce tutto al caso pur non avendo fatto alcun approfondimento.

La ricerca di studi già effettuati

La terza fase del metodo scientifico sperimentale è quella forse più sottovalutata: lo scienziato, dopo essersi posto una domanda, cerca sui canali ufficiali (e non su siti tipo “non ve lo dice nessuno” oppure “il complotto alle otto”) se qualche altro studioso ha approfondito il tema e trovato una spiegazione. Se non dovesse trovare informazioni ufficiali e certificate, passa alla fase quattro.

L’ipotesi

Nel quarto step del metodo scientifico sperimentale, lo scienziato dispiega il suo talento: formula una ipotesi verosimile sul perché il cubetto di ghiaccio tenuto in mano si sciolga più rapidamente. Lo scioglimento del cubetto è forse legato al maggiore calore della mano rispetto a quello del bicchiere di acqua a temperatura ambiente?

L’esperimento

Ed eccoci alla quinta fase del metodo scientifico sperimentale, il cuore del metodo stesso. Lo scienziato, per verificare la sua ipotesi, progetta e realizza un esperimento secondo metodi standardizzati e non “alla carlona”, chiamando caso mai “suo cugino”. Nel caso di esempio, prenderà due identici contenitori, li riempirà con identiche quantità di acqua a temperatura differente, immergerà in ogni contenitore due identici cubetti di ghiaccio (identici per forma, dimensioni e massa) e cronometrerà il tempo di scioglimento dei cubetti di ghiaccio. Per fare queste operazioni, userà bilance, misuratori di volume e cronometri tarati e certificati.

L’analisi dei dati

Terminato l’esperimento, si passerà alla fase sei del metodo, l’analisi dei risultati. Lo scienziato registrerà i tempi di scioglimento dei due cubetti di ghiaccio ed effettivamente verificherà che quello immerso in acqua calda si è disciolto prima.

La conferma dell’ipotesi

A questo punto, con la settima fase, lo scienziato potrà confermare l’ipotesi formulata nella quarta fase ed enuncerà una legge che rimarrà valida fino a quando un altro studioso, applicando il metodo scientifico sperimentale, non formulerà e verificherà una nuova ipotesi. Nel caso l’analisi dei dati dell’esperimento non confermasse l’ipotesi, lo scienziato ripartirà dalla quarta fase formulando una nuova ipotesi e ripeterà l’esperimento.


Magazine - Other articles