2.3.1 - Descrizione della faglia

La struttura sismogenetica “Barrea” ha mostrato significativa attività tettonica nel tardo Quaternario e per essa il grado di conoscenza è massimo, grazie ad indagini geologiche e geomorfologiche, studi paleo sismici e dati derivanti dalla sismologia storica e strumentale.

È una sorgente sismica individuale ed è catalogata dall’INGV con la sigla ITIS028. Uno schema indicante approssimativamente la sua traccia è riportato in figura 4 con indicazione degli epicentri del terremoto con magnitudo massima generato (05/07/1984, M 5,90 – esterno all’area della lacuna sismica) e dei terremoti con magnitudo superiore a 4,0.

Fa parte di un sistema più complesso costituito da 3 segmenti a diversa orientazione, ma cinematicamente compatibili come sembrerebbe dimostrare l’ubicazione degli epicentri della sequenza occorsa il 07/05/1984.

Figura 4 – Traccia della struttura sismogenetica “Barrea”

(in rosso: traccia della faglia; stella rossa: terremoto M 5,90 del 05/07/1984; stelle blu: terremoti con M > 4,0)

Traccia della struttura sismogenetica “Barrea”

La struttura ha una lunghezza di 10 km (che diventano circa 20/30 considerando tutti i segmenti del sistema), una larghezza di 7,5 km, una profondità compresa tra 5,0 e 10,7 km ed una inclinazione rispetto al piano orizzontale di 50°, essendo una faglia di tipo diretto.

Il movimento è compreso tra 0,1 e 1,0 mm/anno ed in occasione dell’ultimo evento sismico lo slittamento ha raggiunto quasi i 30 centimetri.

2.3.2 - Aspetti geologici

Le caratteristiche giaciturali fanno ipotizzare che trattasi di una faglia diretta; non è del tutto esclusa una componente laterale del movimento. A questa conclusione si può giungere dallo studio delle scosse successive a quella del 7 maggio 1984: in Appennino, distribuzione simili si riscontrano in strutture sismogenetiche non coassiali, ma cinematicamente compatibili.

2.3.3 - Aspetti sismici

L’ultimo terremoto generato da questa faglia si è verificato il 7 maggio 1984 mentre la data del penultimo terremoto è incerta. La massima magnitudo generabile è stimata in 6,7 in ragione di stime effettuate sulla base delle dimensioni del sistema tettonico e in analogia con strutture aventi dimensioni analoghe.

Il tempo di ritorno è stimato da 270 a 2.700 anni.

Lo slip rate tardo quaternario è pari a 0,2 mm/anno.

Negli ultimi 1.000 anni la sorgente sismica ha generato soltanto 5 terremoti con magnitudo superiore a 4,00 (di cui 2 costituenti la successione del master del 07/05/1984) i cui dettagli sono riportati nella tabella 4.

Tabella 4 – Terremoti con M>4,0 generati dalla sorgente sismogenetica Barrea

(in rosso: terremoto con M massima; in verde: ultimo terremoto con M > 4,0)

"Terremoti

Si evidenzia che il terremoto del 7 maggio 1984 è esterno all’area della lacuna sismica studiata in questo lavoro.

2.3.4 - Questioni aperte

Il terremoto del 7 maggio 1984 è stato registrato in un’area piuttosto vicino alla struttura dell’Aremogna - Cinque Miglia, faglia attiva ma che non sembra aver generato terremoti in tempi storici: gli studi mirano ad individuare eventuali relazioni spaziali tra queste due strutture sismogenetiche. L’11 maggio 1984, pochi giorni dopo il terremoto del 7 maggio, si è verificata un’altra importante scossa con epicentro a pochissimi chilometri di distanza dal primo: la questione è se questi due terremoti possano essere descritti come una “coppia sismica” con la seconda provocata dalla faglia “secondaria” collegata alla struttura principale di Barrea.

Infine, tra questa sorgente e quella del Bacino del Fucino si riscontra un “gap sismico” di circa 10-15 km sostanzialmente senza alcuna sismicità per tutto l’Olocene.

2.3.5 - Ulteriori informazioni

Studi di Bosi del 1975 evidenziano la presenza di faglie “probabilmente attive” e di piccole dimensioni (< 6 km) sul lato nord-orientale dei Monti della Meta.


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