3 – L’attività sismica degli ultimi 20 anni

Utilizzando la banca dati dell’INGV – Centro Nazionale Terremoti è possibile tracciare l’attività sismica degli ultimi 20 anni sia delle singole strutture sismogenetiche presenti nell’area di gap sismico sia dell’area nel suo complesso e porre a confronto l’attività attuale con quella manifestata in passato anche in occasione di terremoti di una certa importanza.

Gli indicatori che saranno utilizzati sono i seguenti:

  • Numero terremoti/mese;
  • Numero terremoti/anno;
  • Magnitudo media/mese;
  • Magnitudo media/anno;
  • Coordinate epicentrali medie mensili;
  • Coordinate epicentrali medie annuali.

 

3.4 L’attività sismica della struttura sismogenetica presunta “Sora”

3.4.1 Terremoti/mese

L’attività sismica di questa faglia ha seguito il seguente andamento:

  • Incremento costante fino ad agosto 2009;
  • Incremento repentino fino a novembre 2009 (in corrispondenza di importante sciame caratterizzato dalla presenza di terremoti con magnitudo superiore a 3 ma inferiore a 4);
  • Inizio costante e continua diminuzione da maggio 2011, con periodiche inversioni di tendenza, fino al periodo attuale in cui continua a mostrare una tendenza alla diminuzione (figura 24).

Figura 24 – Media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

Media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

Il mese con il maggior numero di terremoti è stato l’ottobre del 2009 con ben 240 sismi (ed interessato dalla presenza di 5 terremoti con magnitudo superiore a 3, ma inferiore a 4); anche nei mesi di maggio 2011 e novembre 2019 (interessato da un terremoto di magnitudo pari a 4,4) l’attività è risultata molto alta.

Solo 23 mesi su 205 (11%) sono stati caratterizzati da assenza di terremoti, percentuale sensibilmente differente da quella di tutte le altre strutture presenti nell’area studiata. Nell’ultimo anno sono stati registrati oltre 40 terremoti.

Per quanto sopra riportato si ritiene che la faglia sia da diversi anni in una fase di attività importante.

Figura 25 – Terremoti mensili dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

Terremoti mensili dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

I valori sopra indicati si traducono in una media mensile, nell’intero periodo studiato, pari a 7,97 terremoti/mese, valore decisamente più alto di quello riscontrato nelle altre strutture sismogenetiche presenti nell’area.

Questi dati evidenziano come l’attività di questa struttura sismogenetica non è in accordo con la scarsa attività sismica dell’intera area interessata dal gap sismico oggetto del presente studio.

3.4.2 Magnitudo media/mese

La magnitudo media mensile dei terremoti generati da questa struttura ha mostrato il seguente andamento (figura 26):

  • Diminuzione sensibile fino a gennaio 2011;
  • Aumento poco marcato fino a giugno 2013;
  • Nuova lenta diminuzione fino a gennaio 2019;
  • Stabilità fino ad ottobre 2021
  • Leggera tendenza ad aumento nel periodo attuale.

Figura 26 – Magnitudo media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

Magnitudo media mensile cumulata dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

La magnitudo media mensile massima (marzo 2012) è stata pari a 2,5 mentre la massima assoluta (07/11/2019) è stata pari a 4,4 (figura 27).

Come già detto, si ritiene pertanto che la faglia sia in una fase piuttosto prolungata di attività con intensità medio/alta.

Figura 27 – Magnitudo media mensile dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

Magnitudo media mensile dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

Analizzando la successione delle magnitudo dei singoli terremoti (figura 28) si registra una sostanziale stabilità.

Figura 28 – Andamento della magnitudo dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

Andamento della magnitudo dei terremoti dal 2006 al 2022 generati dalla faglia Sora

I valori sopra indicati si traducono in una magnitudo media mensile, nell’intero periodo studiato, pari a 1,21.

Complessivamente, questi dati evidenziano che anche dal punto di vista dell’energia liberata l’attività di questa struttura sismogenetica non sia in accordo con la scarsa attività sismica dell’intera area interessata dal gap sismico oggetto del presente studio.

 


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