Nel territorio compreso tra i comuni di Morino e di San Vincenzo Valle Roveto, nella bassa Valle Roveto (provincia de L’Aquila, Abruzzo), si presume insista una faglia sismogenetica in ragione dei terremoti di magnitudo importante registrati dalle reti sismiche dell’INGV.
A questa conclusione giunge anche il lavoro di Barchi et al.[1], ma il grado di conoscenza geologica è piuttosto basso e notevole è il disaccordo tra i vari autori.
Nella parte meridionale, la faglia dislocherebbe depositi di conoide riferibili al Pleistocene inferiore ed in più punti sarebbero state individuate scarpate di faglia in roccia.
Dati AGIP[2] evidenziano piani di faglia con cinematica normale fino ad una profondità di almeno 5 km al di sotto del livello del mare.
Negli ultimi 1.000 anni questo territorio è stato interessato da 6 importanti terremoti riportati nella tabella 6.
Tabella 6 – Terremoti con M>4,0 generati dalla sorgente sismogenetica presunta Morino/San Vincenzo Valle Roveto
(in rosso: terremoto con M massima; in verde: ultimo terremoto con M > 4,0)
Sulla base dei terremoti sopra descritti è possibile ipotizzare la traccia della struttura sismogenetica presunta riportata in figura 7 unitamente agli epicentri del terremoto con magnitudo massima (M 5,20 dell’11/10/1927) e dei terremoti con magnitudo superiore a 4,0.
Figura 7 – Traccia della struttura sismogenetica presunta “Morino/San Vincenzo Valle Roveto”
(in rosso: traccia della faglia; stella rossa: terremoto M 5,20 dell’11/10/1927; stella arancione: terremoto con M > 5,0; stelle blu: terremoti con M > 4,0)
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[1] Sintesi delle conoscenze sulle faglie attive in Italia centrale: parametrizzazione ai fini della caratterizzazione della pericolosità sismica, Barchi et alii
[2] Mostardini e Merlini, 1986