La conducibilità elettrica di una soluzione esprime la capacità di condurre una corrente elettrica. Dipende dalla concentrazione delle specie ioniche presenti, dalla loro carica e dalla loro mobilità che a sua volta dipende dalla viscosità e dalla temperatura della soluzione: per questa ragione, è necessario sempre riferire il valore misurato alla temperatura di misura per poi poter calcolare il valore che verrebbe assunto dalla soluzione alla temperatura standard di 20 °C.    

Misurata la conducibilità ad una data temperatura è possibile calcolare il valore a 20 °C mediante la seguente relazione, proposta da Rodier nel 1975:

[4] d20 = dt * c

d20 = conducibilità a 20 °C

dt = conducibilità a t °C

c = coefficiente di correlazione

Con buona approssimazione la sua determinazione permette di avere una prima valutazione della quantità di sali disciolti in soluzione. Mediante una relazione proposta sempre dal Rodier nel 1975 è possibile fare una stima del Residuo Fisso dell’acque mediante la seguente formula

[5] RF = a * d20

RF = in mg/l

d20 = in mS/cm

a  = coefficiente variabile in funzione della conducibilità

In funzione della conducibilità le acque possono essere classificate come riportato in tabella 3.

Tabella 3 - Classificazione acque studiate in base alla conducibilità

conducibilità a 20 °C (mS/cm)

< 260

260 ÷ 1.320

>1.320

classificazione

oligominerali

medio – minerali

minerali

 

Una classificazione di maggiore dettaglio è quella proposta invece nella tabella 4.

Tabella 4 - Relazione esistente tra mineralizzazione e conducibilità

mineralizzazione

conducibilità a 20 °C (mS/cm)

molto bassa

< 100

bassa

100 ÷ 200

poco accentuata

201 ÷ 333

media

334 ÷ 666

importante

667 ÷ 1.000

eccessiva

>1.000

 

In 8 (8%) dei 95 casi del campione non viene indicato il valore della conducibilità elettrica oppure non viene specificata la temperatura alla quale è stata effettuata la misura. Nei restanti casi i valori della conducibilità sono compresi tra 24,35 mS/cm e 2.530,11 mS/cm con una media di 590,20 mS/cm. Nel grafico 4 è riportata una suddivisione delle acque studiate in funzione della conducibilità e nel grafico 5 una suddivisione in funzione della mineralizzazione. La maggioranza delle acque risulta medio - minerale e di conseguenza con una mineralizzazione stimata media.

Grafico 4 – Classificazione delle acque studiate in funzione della conducibilità 

Classificazione delle acque minerali italiane in funzione della conducibilità elettrica

Grafico 5 – Classificazione delle acque studiate in funzione della mineralizzazione

Classificazione delle acque minerali italiane in funzione della mineralizzazione

Grafico 6 – Conducibilità elettrica di tutte le acque studiate (linea blu = media)

Conducibilità elettrica delle acque minerali italiane

Di interesse è il grafico della correlazione tra conducibilità e temperatura delle acque (grafico 7), realizzato considerando ovviamente solo i casi in cui sono indicati entrambi  parametri (73 acque su 95, pari al 77%), in cui si osserva una buona (coefficiente R2 = 0,2) ed ovvia correlazione positiva. La formula di correlazione non è lineare, ma esponenziale ed è riportata nel grafico.

Grafico 7 – Correlazione temperatura/conducibilità

Correlazione conducibilità elettrica/temperatura delle acque minerali italiane

Si riscontrano però anomalie alle normale correlazione di tipo positivo per un gruppo di acque, identificate nel grafico 7 nell’ovale rosso. Trattasi di sette acque per le quali si registra, a parità di temperatura rispetto ad altre acque, una conducibilità molto alta  (o, similmente, a parità di conducibilità la temperatura è troppo bassa): si tratta di acque aventi un elevato tenore del residuo fisso, in alcuni casi anche superiore a 2.000 mg/l.


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