1816: l’anno senza estate
Un’eruzione vulcanica può stravolgere l’andamento meteorologico dell’intero pianeta
Il 1816 verrà ricordato come l’anno senza estate con freddo anomalo che distrusse i raccolti in Europa settentrionale, negli USA nordorientali e nel Canada orientale.
Antefatto
Nel 1812 il vulcano Soufrière nell'isola di Saint Vincent nei Caraibi e nel 1814 il vulcano Mayon nelle Filippine eruttano grandissime quantità di polveri e gas che si spingono fino all’alta atmosfera. Ma l’eruzione del Tambora nell’isola di Sumbawa (attuale Indonesia, allora Indie orientali olandesi), avvenuta dal 5 al 15 aprile del 1815, peggiora definitivamente la situazione.
Aspetti vulcanologici
A seguito di grandi eruzioni vulcaniche, come quelle appena citate, è lecito attendersi un sensibile abbassamento della temperatura: i raggi solari, infatti, sono respinti verso lo spazio dalla grande quantità di materiali solidi eruttati fino ad altissime quote e altra quantità di energia solare è assorbita dai gas espulsi dai vulcani. La bassa troposfera, come noto, si riscalda in maniera indiretta per irraggiamento dal suolo: se la quantità di energia che può raggiungere il terreno diminuisce, si ha una proporzionale diminuzione delle temperature atmosferiche.
Aspetti astronomici
Le grandi eruzioni del 1812-1815 si verificarono nel periodo in cui si stava registrando il cosiddetto “minimo di Dalton” ovvero una fase dell’attività solare caratterizzata da minore emissione di energia.
Aspetti climatologici
Inoltre, in quel periodo era ancora in corso la cosiddetta “piccola era glaciale” caratterizzata da un diffuso raffreddamento del pianeta, iniziato nel Medioevo e protrattosi fino al 1850.
Conseguenze
Gli effetti peggiori si verificarono nell'America del nordest, nelle province canadesi del Maritimes e di Terranova e nel nord dell'Europa. Tipicamente la tarda primavera e l'estate in quelle regioni americane ed in Europa non sono mai fredde: le temperature minime raramente scendono sotto i 5 °C e la neve è sostanzialmente assente.
Nel maggio 1816, al contrario, il ghiaccio distrusse la maggior parte dei raccolti; a giugno, nel Canada orientale e nel New England si abbatterono due grandi tempeste di neve che provocarono numerose vittime; inoltre, all'inizio di giugno quasi trenta centimetri di neve ricoprirono il Québec, e a luglio ed agosto i laghi e i fiumi ghiacciarono in Pennsylvania e altre tre gelate colpirono il New England distruggendo tutti gli ortaggi, tranne quelli poco sensibili al freddo.